LAOTSE 6 Punti Serie A EST EUROPA 16° Posto | ri-fuggi fuggi generale Fuggi fuggi generale, dalla villa presidenziale, dopo la terza sconfitta di fila del Lao Tse. Solo un intrepida Ernesta Tuttabaci, dopo una seduta dall’estetista e dopo aver scelto con cura come agghindarsi per l’occasione, ovvero un elegante decolletè blu elettrico con spacco laterale (ilrestoallavostraimmaginazione), affrontava impavida le ire di un Gamparini, il quale, sull’orlo del coccolone, era tutt’altro che in grado di apprezzare:
“Basta! Io questi inetti li mando tutti a pulire i cessi!”
“Ma caro presidente, siamo freschi di promozione, c’è bisogno di un po’ di tempo per mettere a punto…”
“Ma quale “freschi” quale “freschi”! Io gli tolgo anche il riscaldamento dagli spogliatoi!
“Vedrà caro presidente che la prossima partita…”
“Dica a Calcoletti che se perdono la prossima prepari le lettere di licenziamento. Ora vada signorina e dica al sommelier che mi porti un Cros Parantoux di Jayer che ho bisogno di calmarmi.”
Mentre Gofredo Enautergot saliva al secondo piano con la bottiglia, commentava rivolto ad un cameriere:
“Con gli euro ottenuti dalla vendita di questa bottiglia si potrebbero acquistare tranquillanti per tutti gli abitanti della Lombardia e questo ubriacone se la scola come fosse una gazzosa.”
Fuggi fuggi, dalla redazione della Gazzetta de Noantri, di un euforico Remo Sarcastico, verso la locale agenzia di scommesse per una nuova puntata sulla retrocessione del Lao Tse:
“L’ho sempre detto che con un demente alla guida non si possono ottenere risultati.”
E mentre gli veniva consegnato il tagliando della giocata aggiungeva:
“Questa volta signorina la camera da letto me la rifaccio eccome! Col baldacchino me la rifaccio!”
Fuggi fuggi generale ci sarebbe sicuramente stato anche dalla birreria “4 Boccali” se il titolare Fresconi non avesse già, dopo la prima delle tre sconfitte, provveduto a chiudere e a involarsi verso Cuba.
Mentre un pavido DT Affaracci si rintanava nel suo rifugio, ovvero il locale night club “La Passerina” e un depresso ragionier Calcoletti vagava di locale in locale scolandosi prosecchini e improbabili vini alla spina non mostrava alcun segno ne di depressione ne di necessità di fuggire il sempre caustico e vispo anziano tifoso del Lao Tse che sventolando copia del giornale locale intratteneva alcuni passanti:
“…chi lo avrebbe detto, osservando le nostre leggiadre signorine zompettare garrule a fine partita, fossero reduci alla terza batosta di fila. Pure i giornaluncoli locali minimizzano nemmeno si trattasse di quisquiglie. Come se il senato Romano dopo le batoste subite dai cartaginesi nelle battaglie del Ticino e della Trebbia avesse glissato sull’argomento limitandosi a disquisire sulle prossime corse delle Bighe al Circo Massimo.
Ai miei tempi, eravamo verso la fine di gennaio del ’38, rientrammo negli spogliatoi dopo averle prese dal Littorio, reduci da altre due precedenti sconfitte, dove, l’allenatore Bombacci, ci fece rimanere in piedi allineati per un buon quarto d’ora prima di apostrofarci:
“ Pezzi d’asino! Pezzi di quadrupede! Sembra a leggere la stampa locale che la colpa delle batoste prese dalla squadra non sia affatto colpa vostra, e nemmeno mia quale allenatore, cosa che ci potrebbe pure stare, ma mia a causa degli epiteti che vi avrei affibbiato. Ora premesso che ho già fatto presente in tempi non sospetti che quel “pezzi” potrebbe essere riferito a parti nobili dell’animale come ad esempio il cervello, ammetto che l’asino possa non essere considerato l’animale esteticamente più gradevole come ad esempio può esserlo un cavallo. Ma poiché, seppur con l’uso del termine “quadrupede” il cavallo sarebbe già considerato, se qualcuno ritiene di poter suggerire un esempio di animale più aggraziato e consono io certo non esiterò a modificare il mio linguaggio. Per il momento, in mancanza di possibili riscontri, e per evitare che la stampa finisca per tirarli in ballo come possibile causa delle sconfitte, i venti giri del campo di corsa vi saranno abbonati.
In cambio fummo condotti a visitare un cantiere edile dove dovemmo scaricare due camion col rimorchio di sacchi di cemento da 25 kg.”
Non disertava l’intervista a Mi Son Ki, un Remo Sarcastico che anzi l’affrontava con un piacere quasi sadico:
“Mister, siamo a tre di fila. Sente la sedia traballare?”
“Dice il saggio: Nonostante tu sia inciampato e caduto, ciò non significa che abbia intrapreso il cammino sbagliato.”
“Come no!”
Commentava l’inviato della “gazzetta de Noantri”
Mentre un serafico Mi Son Ki, dopo aver elargito il solito sorriso, si allontanava sul suo velocipede, Remo Sarcastico aveva già intrapreso il cammino verso la sala scommessa chiosando:
“Vai così che vai bene!”
Noi non commentiamo ne, tantomeno, fuggiamo, tuttalpiù ci consoliamo con un brindisi a base di un gustoso Rosso di Montalcino 2022 di Barricci. INSERITO ALLE ORE 12:00 DEL 25/01/2025 |