LAOTSE
POSIZIONE 15° SERIE A EST EUROPA
DATA ISCRIZIONE 04/12/2019
ULTIMO ACCESSO 09/06/2025 alle ore 09:35
ANNI73
CITTA'VIGALZANO
REGIONETRENTINO ALTO ADIGE
DATI ECONOMICO-STATISTICI
STIPENDI 485.868
SPONSOR 370.000
VALORE SQUADRA 16.974.600
ETA' MEDIA GIOCATORI 30.4
LIVELLO SQUADRA
MEDIA TOP 11 873
LA STELLA EDGAR GALAVIS DS 921
RANKING MONDIALE 126° POSTO
RANKING CONTINENTALE 17° POSTO
27/05/2025 - 29^ GIORNATA

ALETORO

4-5-1
244
1 - 3

LAOTSE

4-3-3
255
28/05/2025 - 30^ GIORNATA

LAOTSE

4-4-2
251
2 - 0

US AGROPOLI

5-4-1
230
11/06/2025 - 1^ GIORNATA
12/06/2025 - 2^ GIORNATA
COMUNICATI STAMPA
28/05/2025 - “Faccia, faccia sta festa, ma ora for dai ball!”
“Faccia, faccia sta festa, ma ora for dai ball!”
Questa la risposta scocciata di Gamparini ad una smagliante Ernesta Tuttabaci in aderenti T-shirt e fuseaux con i colori della squadra neo promossa (icoloridannountoccomaquelchecontaèilresto), impegnato con il suo socio Gustavo Quartini e l’entourage ad una degustazione cieca di di Chateaux Bordeaux del 2010, così commentata da Gofredo Enautergot, sommelier privato del presidente:
“ Questi ubriaconi incalliti giocano a fare i sommelier con vini che costano migliaia di euro e se gli approntassi vini del supermercato manco se ne accorgerebbero.”
Straripante di tifosi la birreria “4 Boccali”, sede del Lao Tse fan club, dove scorrevano fiumi di chiare e scure, incentivati da un ripristinato, per la promozione ottenuta dalla squadra, bevi tre paghi due. Già dopo qualche giro di tozzole veniva proposta da un tifoso una petizione per intestare una piazza al presidente Gamparini. Dopo qualche giro veniva proposto di intestare lo stadio all’allenatore Mi Son Ki , proposta accolta da schiamazzi che sfociavano con l’intonazione scomposta e stonata di una licenziosa canzonetta popolare (E mi e ti e el Toni…)
Individuata la presenza del ragionier Calcoletti, ormai malfermo sulle gambe, che aggrappato al balcone di mescita cercava invano di intrattenere qualcuno con i suoi strampalati discorsi, discorsi che non possiamo riportare in quanto indistinguibili dalla bolgia generale.
Distinguibili, anzi quanto mai chiari, i commenti dell’anziano tifoso del Lao Tse con i quali, mentre sventolava copia della Gazzetta de Noantri, intratteneva un gruppo di divertiti passanti:
“Avete letto come questi pennivendoli esaltati si arrabattano per descrivere la promozione come una grande impresa glissando sul fatto che disponevano della rosa più costosa del campionato? Come se dopo la vittoria nella battaglia di Preneste, ottenuta con l’impiego di un solo terzo delle forze a disposizione, Caio Quilio fosse rientrato a Roma spacciandola per una grande impresa e preteso il trionfo.
Ai miei tempi, eravamo verso fine maggio del ’38, vincemmo l’ultima partita contro L’Aquila Capitolina che stazionava in fondo alla classifica, confermando il terzo posto che ci garantì la promozione in prima serie. Al rientro negli spogliatoi, ci attendeva, mani sui fianchi, l’allenatore Bombacci che dopo un lungo silenzio, durante il quale andava avanti e indietro squadrandoci, prese la parola:
“Immagino che voi vi sentiate fieri per la promozione e che vi attendiate delle lodi e magari pure un bel premio in denaro. Posta in questi termini la cosa sembrerebbe alquanto ragionevole ma solo se avessi a che fare con personcine ragionevoli. Se io avvalorassi una simile conclusione, io dovrei soprassedere al fatto che la società ha messo a disposizione la rosa di maggior valore in termini di investimento con l’obiettivo di vincere il campionato mentre fino alla fine abbiamo rischiato pure la mancata promozione, e voi, pezzi d’asino quali siete, oltre che correre a sperperare il denaro in gozzoviglie vi convincereste di essere reduci da una grande impresa anziché reduci da un mancato obiettivo. Capite bene che presentarsi al via della prossimo campionato con simili idee nella zucca comprometterebbe la stagione già dalla prima giornata.
Prima del via libera per la pausa di stagione dovemmo passare otto ore nella cava di granito gestita dalla società.”
Assente un depresso Remo Sarcastico al quale la moglie cercava di dare conforto: “Vedrai che il tinello ce lo rifaremo dopo il prossimo campionato che il Lao Tse retrocederà.” l’intervista di rito a Mi Son Ki toccava suo malgrado a Ciro Pennetta:
“Mister con un po’ di patemi ma siamo tornati in prima serie…”
“Dice il saggio: La tua mente sia aperta a tutto e attaccata a nulla.”
Mentre uno spaesato Ciro Pennetta fissando un punto nel vuoto si chiedeva cosa avesse fatto di male nella vita per meritarsi questo, un sorridente e solare Ni Son Ki si allontanava lesto sulla sua inseparabile due ruote sparendo all’orizzonte.
Noi riportiamo senza porci domande ma non senza aver brindato alla raggiunta promozione della nostra indomabile, si fa per dire, compagine con un sublime, e crepi l’avarizia, per l’occasione non proprio economicissimo, Gevrey Chambertin 2017 di Claude Dugat.


21/05/2025 - ...io questo Random lo caccio!
Un’eroica Ernesta Tuttabaci, reduce da una seduta con la sua estetista personale e un’accurata scelta dell’abito da indossare, scelta caduta su un attillatissimo tubino rosso porpora (daicosìnonpotrànonnotare…), nonostante l’avvertimento della sua assistente di fiducia: “Guarda che quello manco se ti presentassi in topless…” si avventurava nelle stanze del presidente Gamparini nel vano tentativo di contenerne le ire:
“ Caro presidente è successo purtroppo per via di un random…”
“E chi sarebbe questo Random? Io lo caccio assieme a tutta quella masnada di incapaci mangiapane a tradimento!”
L’intervento provvidenziale del suo sommelier Gofredo Enautergot con una magnum di Lavaux Saint Jaques 2010 di Claude Dugat, riusciva a sopirne gli schiamazzi ma solo per qualche attimo perché le urla riprendevano dopo che il vuoto del magnum era volato dalla finestra conteso da un gruppo di eno-amatori che se lo contendevano altrettanto rumorosamente.
Mentre come al suo solito in simili circostanze il DT Primo Dalfondo si defilava scomparendo dai radar, il ragionier Calcoletti, aggrappato al bancone di mescita, faceva non certo gradita compagnia, ad un mesto Fresconi, titolare della birreria “4 Boccali” , sede del Lao tse fan club, inopinatamente, dato il risultato dell’incontro, semideserto:
“…hic con Gasperini hic sarà un’altra hic musica hic per il bollito hic ci vogliono hic la lombata di manzo hic hic hic il cotechino hic e la gallina hic che deve hic essere ruspante hic mia zia Rebecca ci metteva anche hic hic la testina di vitello hic e hic era così buono hic che i vicini hic suonavano il campanello hic con la scusa che hic gli mancava qualche hic cosa per farsene hic dare un po’ hic hic lei signorina hic lo sa fare hic il bollito? Hic versi hic non vede che il bicchiere hic è vuoto…”
Non si defilava certo l’anziano tifoso del Lao Tse che, attorniato da alcuni divertiti passanti, lanciava, sventolando copia della gazzetta de Nonatri, quotidiano locale, le sue invettive:
“…avete letto come questi scribacchini si arrampicano sugli specchi tirando in ballo una bottarella presa da un centrale per giustificare la batosta della squadra? Come se il generale romano Attilio Regolo, dopo la batosta di Tunisi, si fosse giustificato con il senato dicendo che nel corso della battaglia purtroppo si era rotto un’unghia.
Ai miei tempi, aravamo nel ’39, durante la partita con la Clodio, che stazionava nelle parti basse della classifica, un nostro centrocampista, un certo Broccoli, prese un pestone da un avversario si fece sostituire e perdemmo la partita. Rientrati negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci mani sui fianchi:
“Lor signori probabilmente non saranno fieri del risultato ma altrettanto probabilmente penseranno di meritare delle attenuanti per aver giocato gran parte della partita senza un titolare. In teoria, ma solo in teoria, la cosa potrebbe anche essere considerata ma solo se non avessi a che fare con dei pezzi di quadrupede quali voi siete, Se io accondiscendessi a simile conclusione nelle vostre testoline, le prossime partite, frullerebbe l’idea che basterebbe una spintarella per farvi sostituire e andare beati a riposare in panchina. Voi capite bene come questo comprometterebbe l’intera stagione.
Noi dovemmo fare 30 giri del campo di corsa tranne Broccoli il quale dopo i 30 giri, seppur zoppicante, ne dovette fare 10 in aggiunta.”
Non si defilava, dopo il risultato che riaccendeva le sue ormai flebili speranze che le sue scommesse sulla mancata promozione del Lao Tse potessero andare a buon fine, Remo Sarcastico,inviato della Gazzetta de Noantri:
“Mister una bella batosta da una squadra di fondo classifica! Torna in discussione il ritorno in prima serie?”
“Dice il saggio: Ciò che non è mai stato perso non può mai essere trovato.”
Mentre un serafico Mi Son Ki si allontanava lesto del suo inseparabile velocipede un Rincuorato Remo sarcastico commentava:
“Con un citrullo simile non è ancora detto che il tinello non me lo rifaccia.”
Noi certo non ci defiliamo e facendo buon viso… facciamo un brindisi ben augurante per il futuro a base di un Valtellina Superiore 2018 Carteria Valgella di Sandro Fay.


22/04/2025 - offerta DD e DS skill over 900
Se qualcuno è interessato può inviarmi messaggio.


20/04/2025 - Buona Pasqua
Buona Pasqua da Ernesta Tuttabaci e da tutto lo staff del Lao Tse.
Dice il Saggio: L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.


12/04/2025 - quando non c'è il gatto...
“Quando non c’è il gatto i topi ballano” Cosicché, mentre Gamparini e il socio Gustavo Quartini prelustrano le cantine della Cote d’Or a caccia di Grand Cru con cui rimpinguare la cantina della villa a ballare è lo staff del Lao Tse. Tutti si son ben guardati da informare il presidente di alcuni degli ultimi risultati della squadra che definire deludenti sarebbe un eufemismo.
“Non è il caso di rovinargli il viaggio”
Aveva suggerito il DT Primo Dalfondo al ragionier Calcoletti.
Avrebbero preferito la presenza del “gatto” i collezionisti di vuoti di vini pregiati che invano avevano stazionato dopo le batoste del Lao Tse sotto le finestre della villa in attesa di qualche lancio, così come gli inviati della stampa che vedevano per l’ennesima volta sfumare la possibilità di ottenere un commento dalla viva voce di Gamparini e dovevano, si fa per dire, accontentarsi di una florida Ernesta Tuttabaci in aderente completino “Primavera” (guardatepuresonofintisoloifioridipintisopra):
“Il nostro amato presidente è ancora in viaggio di lavoro ma rientrerà presto.”
“Quante cantine gli mancano ancora?”
Risate.
“E’ al corrente dei risultati della squadra?”
“Quando è impegnato, il presidente preferisce non essere disturbato.”
“O, visti i risultati, preferite non disturbarlo?”
Risate.
Torna a ”ballare”, dopo alcune giornate di fiacca, Fresconi, titolare della birreria “4 Boccali” sede del Lao Tse fan club, finalmente affollata dopo l’ultimo risultato della squadra. Presente, aggrappato al bancone di mescita, un ragionier Calcoletti nel quale l’alcool aveva ormai raggiunto i suoi effetti:
“…hic per Gasperini hic è quasi fatta hic ha rotto hic con l’Atalanta hic la salsa bolzanina hic per gli asparagi hic va fatta con hic uova di gallina ruspante hi ci vuole l’erba cipollina hic la senape hic e l’olio deve essere extravergine hic mia zia Gertrud faceva hic una salsa hic così buona hic che i vicini venivano hic con le scodelle hic per farsene hic hic dare almeno un pochina hic lei signorina hic la sa fare la salsa bolzanina? hic mi versi da bere hic non vede che il bicchiere hic è vuoto? Hic..”
Ballava, correndo in agenzia a piazzare le sue scommesse sulla mancata promozione del Lao Tse, un euforico Remo Sarcastico.
“Questa volta tocca al tinello!”
Non ballava certo l’anziano tifoso del Lao Tse più che mai saldamente sistemato sulla sua sedia dalla quale, sventolando copia della Gazzetta de noantri, intratteneva alcuni divertiti passanti:
“ …le avete viste le nostre leggiadre donzelle? Vincono due partitelle dopo una batosta e una serie di pareggini e a fine partita zompettano gaie per il campo pretendendo la ola come se avessero appena vinto il campionato. Come se i generali romani per aver ottenuto una vittorietta con i cartaginesi ad Orongi tornando a Roma avessero preteso che le precedenti sonore batoste subite dall’esercito di Annibale fossero gettate nel dimenticatoio.
Ai miei tempi, eravamo nell’aprile del ’39, vincemmo contro il Lupa Capitolina, ultima in classifica, con due gol di scarto. Al rientro negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci mani sui fianchi:
“ Immagino che lorsignori, reduci da un filotto di risultati poco edificanti, avendo vinto le ultime due partite, si sentano meritevoli, se non di lodi, quantomeno di benevola indulgenza. La cosa, se avessi a che fare con personcine normali, non farebbe una piega, ma avendo a che fare con dei pezzi d’asino, se io avvalorassi simile idea, voi finireste con il ritenere che sia sufficiente piazzare un paio di vittorie ogni tanto per giustificare le batoste. Voi comprendete bene come ciò sarebbe compromettente per il proseguimento della stagione.”
Affinché la cosa ci fosse chiara, essendo tutto sommato reduci da una vittoria, i giri del campo di corsa, prima di andare sotto la doccia furono solo trenta.
Costretto a ballare Ciro Pennetta, ovvero a sostituire suo malgrado Remo Sarcastico per la rituale intervista a Mi Son Ki:
“Mister, due vittorie che interrompono un filotto negativo. Crisi superata?”
“Dice il saggio: Se non riesci a trovare la verità là dove sei, in quale altro luogo speri di trovarla?”
L’improvviso stato di stordimento impediva al Pennetta di seguire anche solo con lo sguardo un serafico Mi Son Ki che si allontanava sul suo velocipede.
Noi, poco pratici di ballo, ci limitiamo al rituale brindisi di buon auspicio per le future imprese della nostra compagine a base di un eccellente Beaujolais Morgon Javernieres 2018 di Louis Claude.