LAOTSE
POSIZIONE SERIE A EST EUROPA
DATA ISCRIZIONE 04/12/2019
ULTIMO ACCESSO 15/08/2025 alle ore 07:13
ANNI73
CITTA'VIGALZANO
REGIONETRENTINO ALTO ADIGE
DATI ECONOMICO-STATISTICI
STIPENDI 523.832
SPONSOR 370.000
VALORE SQUADRA 16.606.700
ETA' MEDIA GIOCATORI 31.7
LIVELLO SQUADRA
MEDIA TOP 11 877
LA STELLA MASON PERRY P 696
RANKING MONDIALE 126° POSTO
RANKING CONTINENTALE 17° POSTO
12/08/2025 - 29^ GIORNATA

MALOENTON

3-5-2
286
5 - 2

LAOTSE

5-3-2
264
13/08/2025 - 30^ GIORNATA
COMUNICATI STAMPA
18/07/2025 - Altalenanti...
Udite fino in piazza le urla scomposte provenienti dalla villa presidenziale rivolte ad una Ernesta Tuttabaci, invano acchittata in pantaloncini e succinta maglietta con i colori societari (cosìdovrebberopassarviicattivipensieri), che impavida aveva affrontato Gamparini:
“Ma che due randon, due randon! Io vi do a tutti un sacco di randellate e altro che due randon!”
Uscendo dalla stanza, Ernesta Tuttabaci incrociava il sommelier personale del presidente Gofredo Enautergot con due bottiglie di Montrachet Grand Cru 2010 di Bouchard:
“Con queste l’ubriacone dovrebbe calmarsi. Un giorno o l’altro gliele rompo sulla capoccia così, forse, per un po’ diventerà più educato almeno con le signore.”

Altalenanti i risultati della squadra e di conseguenza altalenanti i flussi di presenze alla birreria “4 Boccali” sede del Lao Tse fan club con il gestore Fresconi indeciso se tenere aperto o chiudere e fare una capatina in quel di Cuba a reperire qualche “Birra artigianale”.
Altalenante anche l’incedere del ragionier Calcoletti ormai in stato semiconfusionale nel gironzolare per il locale in cerca di qualcuno cui rivolgere i suoi sproloqui:
“…hic il prossimo hanno hic avremo hic Luis Enrique hic ormai hic è questione di dettagli hic lei sa signorina hic come si fa il tiramisù? Hic hic mio zio Gustavo lo faceva hic con i pavesini hic il mascarpone di bufala hic e un goccetto hic di marsala hic e era hic così buono che le vicine hic ne erano innamorate hic e non solo hic del tiramisù hic lei signorina hic lo sa fare il tiramisù hic mi riempia il bicchierehic non vede hic che è vuoto? Hic… “
Tutt’altro che altalenante l’anziano tifoso del Lao Tse mentre dalla sua sedia davanti all’uscio di casa, sventolando copia della Gazzetta de Noantri, attorniato da passanti divertiti lanciava le sue invettive:
“… avete letto come questi pennivendoli esaltano le nostre gaie donzelle per un pareggino? Manco fosse valso lo scudetto. Come se i generali romani, dopo le mezze sberle prese nelle battaglie di Monte Erice, fossero rientrati a Roma pretendendo applausi perché avevano quasi vinto.
Ai miei tempi, eravamo nel ’39, pareggiammo con il Gaio Pompeo che stazionava nelle parti medio-alte della classifica. Rientrati negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci:
“ Immagino che voi non vi aspettiate premi partita ed encomi ma sicuramente della considerazione avendo, in fondo, pareggiato con una compagine sicuramente di buon rango. Questo è senz’altro ragionevole. Come si potrebbe non convenirne. Immagino anche che ora vi attendiate di poter rompere le righe e andare a divertirvi. Anche questo, se foste delle personcine normali, sarebbe condivisibile, ma poiché ho a che fare con dei pezzi d’asino, se io vi assecondassi, nelle vostre testoline si farebbe strada l’idea che le prossime partite sia sufficiente qualche altro pareggino per poter correre a gozzovigliare. Capite bene quanto questo sarebbe controproducente.”
Trenta giri del campo di corsa e poi sotto la doccia.
Altalenanti, come i risultati della squadra, le condizioni di salute di Remo Sarcastico con picchi di depressione in corrispondenza di risultati positivi della squadra.
Per niente altalenante, anzi in nero stabile, l’umore di Ciro Pennetta costretto, suo malgrado, a sostituire il collega nelle interviste rituali a Mi Son KI:
“Mister un altro pareggio. Ormai salvezza certa?”
“Dice il saggio: Quando lo studente è pronto, l’insegnante appare.”
Mentre un sorridente e serafico Mi Son Ki si allontanava lesto sulla sua due ruote lo sguardo stralunato di Ciro Pennetta cercava invano di mettere a fuoco un punto all’orizzonte.
Per niente altalenante nemmeno il nostro umore, ma, tutt’altro che nero visti i risultati della nostra, si fa per dire, indomita compagine, alla quale dedichiamo il nostro brindisi a base di un gustosissimo Gutturnio Superiore 2022 di Barattieri.


04/07/2025 - Prevedibile...
Una pimpante Ernesta Tuttabaci in aderenti calzoncini e tshirt stile Wimbledon (altrochepallinedatenniseinpiùnaturali) lasciando la stanza di Gamparini dopo avergli strappato un “Va bene! Va bene, ma ora for dai ball!” incrociava il sommelier Gofredo Enautergot che stava portando una cassa di Echezeau grand Cru 2005 di Jean Grivot per il festino post-vittoria.
Il DT. Primo Dalfondo, approfittando della vittoria della squadra, si avventurava in una richiesta di fondi al presidente, da investire per rafforzare la squadra ma veniva cacciato a suon di urla scomposte:
“Cosaaa! Per chi mi avete preso? Fuoooriiii!”
Mentre lasciava la stanza, il CT. Dalfondo incrociava, a sua volta, Ernesto Enautergot con una seconda cassa di Echezeau in spalla mentre, tra un’imprecazione e l’altra, andava dicendo:
“Se non perdono un po’ di partite di fila questo sbevazzone incallito prima o poi schiatta!”
Prevedibile il pienone alla birreria “4 Boccali” sede del Lao Tse fan club dove giravano vorticosamente tozzole di chiare e scure condite da cori sgangherati inneggianti a improbabili future imprese della squadra, come prevedibile la presenza di un ragionier Calcoletti ormai stracotto, alle prese con i suoi consueti sproloqui:
“…hic per Guardiola hic manca solo hic qualche dettaglio hic una sera hic eravamo in trincea hic lungo le rive hic del Don hic hic quando sentimmo hic un lungo fischio hic il capitano hic gridò hic i russi lanciano razzi hic tutti hic fuori all’attacco! Hic vagammo a vanvera hic per le campagne hic solo al mattino hic rientrati in trincea hic scoprimmo hic che era stato un hic commilitone hic al quale hic un compagno hic aveva mostrato la foto hic un po’ spinta hic della fidanzata hic hic …”
Altrettanto prevedibili le invettive lanciate dall’anziano tifoso del Lao Tse attorniato da passanti divertiti:
“ … avete visto le nostre gaie donzelle? Per aver vinto la partita con un golletto di scarto zompettavano per il campo come galline dopo la partita partita, a caccia di applausi. Manco fossero in testa al campionato… Come se i generali romani, dopo la “scaramuccia” di Tindari, fossero tornati a Roma vantandosi di aver debellato i cartaginesi.
Ai miei tempi, eravamo nel luglio del ’39, vincemmo con un goldi scarto contro il Caracalla. Al rientro negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci che prese la parola dopo averci squadrati per un buon quarto d’ora:
“ Vi chiederete come mai questo lungo silenzio. Perché signori miei, avendo anch’io dei sentimenti, sono combattuto tra il compiacere quelle che sicuramente sono le vostre aspettative, ovvero ottenere degli elogi per la vittoria, e il sottostare a quelli che sono i miei compiti di allenatore. Se avessi a che fare con persone dalla testa sul collo, non esiterei, non solo a tessere per voi qualche lode, ma intercederei pure presso la società per un premio partita. Siccome ho a che fare con dei pezzi di quadrupede, se io facessi ciò, finirei con favorire il vostro convincimento che una vittorietta con un gol di scarto sia sufficiente a far dimenticare le 5 pere pese in precedenza. Capite bene come questo sarebbe deleterio e comprometterebbe la stagione intera.
Furono 30 i giri del campo di corsa prima di accedere alle docce e dovemmo pure ringraziare in quanto Bombacci aveva premesso “anziché 40, visto che avete vinto…”
Prevedibile anche l’incarico a Ciro Pennetta di intervistare Mi Son Ki, essendo sempre Remo Sarcastico, alle prese con una depressione acuta dovuta ai risultati della squadra.
“Mister, risultati altalenanti ma un’altra vittoria. Salvezza si avvicina?”
“Dice il saggio: Lo scopo non è di arrivare in un posto preciso, ma di godersi il viaggio.”
Prevedibile, e immancabile lo stramazzo di Ciro Pennetta mentre Mi Son Chi si allontanava serafico sulla sua due ruote.
Prevedibile, infine, un brindisi da parte nostra alla nostra indomita, si fa per dire, compagine, per l’occasione a base di un eccellente Sylvaner 2022 di Garlider.


25/06/2025 - Sanzione con diffida...
Giunta al terzo giorno consecutivo la bolgia alla villa presidenziale e, giunta anche, recapitata da una appuntato dei carabinieri, una congrua sanzione per schiamazzi notturni e disturbo della quiete con annessa diffida.
Un Gofredo Enautergot, esausto per il ripetuto Sali scendi dalla cantina con casse di Borgogna e Bordeaux, incrociando uno dei camerieri si lasciava andare ad uno sfogo:
“Un giorno o l’altro io, una di queste bottiglie da centinaia di euro gliela rompo sul cranio, cosi questi sbevazzoni incalliti, potranno vantarsi di aver preso una legnata di classe e non solo una bottarella da quattro soldi”
Una sobria e vispa Ernesta Tuttabaci in aderentissimi calzoncini a mezza gamba e altrettanto aderente camicetta floral-designs (Sevidistratetenessunameravigliaècolpamia) faceva da padrona di casa al buffet predisposto per accogliere gli inviati della stampa:
“Innanzi tutto voglio portarvi il saluto del nostro caro amatissimo presidente.”
Dalla sala
“Possibile che Gamparini non si faccia mai vedere?”
“Il presidente si scusa ma è trattenuto da impegni di lavoro. Non per questo è meno vicino alla squadra.”
“Tra una bottiglia e l’altra se ne ricorda almeno il nome?”
Risate.
“L’obiettivo di Gamparini è la pura permanenza in prima serie o un rafforzamento della rosa per puntare a qualche trofeo?”
“L’obiettivo è vincere più partite possibile il resto sarà eventualmente la conseguenza logica.”
“Cioè più partite vinte più festini e sbronze…”
Risate.
Mentre partiva la musica, gli invitati venivano colti di sorpresa dall’annuncio di Ernesta Tuttabaci che il liquido servito era un Pouilly Fumè (vino sottratto, con la complicità del somellier Gofredo Enautergot, dalla cantina del presidente iscritto nelle uscite di bilancio come prosecco). Poiché molti, avendolo scambiato per il solito scadente prosecchino, avevano provveduto ad innaffiare le piante che adornavano la sala ora correvano a farsi riempire nuovamente i bicchieri facendo ressa attorno al banco di mescita.
Ressa anche attorno al banco di mescita anche alla birreria “4 Boccali” sede del Lao Tse fan club dove un indaffaratissimo Fresconi smanettava alle spine indeciso se essere contento per gli affari che andavano a gonfie vele o dispiaciuto perché le vittorie della squadra allontanavano la possibilità di una capatina in quel di Cuba.
Sobrio suo malgrado, ma tutt’altro che vispo, un più che mai depresso Remo Sarcastico, i dubbi del quale per intempestività delle scommesse piazzate sulla retrocessione della squadra, cominciavano a far capolino. Ivano, cercava di convincersi del contrario, ripetendo a più riprese:
“No, no, non è possibile che con un simile cinese scemo alla guida si possa salvare. Non è possibile, non può essere possibile…”
Nessuna indecisione da parte dell’anziano tifoso del Lao Tse nel rilasciare i suoi commenti salaci mentre sventolava copia della Gazzetta de Noantri, attorniato come al solito da divertiti passanti:
“ …avete letto? A questi pennivendoli prezzolati sono bastate due vittoriette della squadra per spacciarle come delle grandi imprese, contribuendo a gonfiare vieppiù l’ego già esagerato delle nostre donzelle che, nel dopo partita, sgambettavano leggiadre per il campo come tacchini a caccia di ole e di applausi. Come se i generali romani, dopo le poco significanti battaglie di Piacenza e Victumulae, rientrati in città si fossero vantati di aver annientato i cartaginesi.
Ai miei tempi, eravamo nel luglio del ’38, dopo aver vinto con il Lupa Capitolina, vincemmo anche con l’Orazio Coclite. Rientrati negli spogliatoi, ci attendeva l’allenatore Bombacci mani sui fianchi che, solo dopo averci squadrati e passati in rassegna a lungo, prese la parola:
“ Dai vostri sguardi, arguisco che siate in trepidante attesa di qualche elogio, e che ne so, magari anche dell’annuncio di un premio partita. Essendo, oltretutto, la seconda vittoria di fila, chi potrebbe affermare che si tratta di aspettative insensate? Il fatto è che questo varrebbe se si avesse a che fare con personcine con testa sul collo, non con dei pezzi d’asino come quelli con cui ho da fare. Se io vi assecondassi, nelle vostre testoline si anniderebbe l’idea che due vittoriette sono più che sufficienti a far dimenticare le sonore legnate prese in precedenza. Capite bene che così sarebbe compromessa la stagione intera. D’altro canto la dirigenza mi ha raccomandato di tener conto dei risultati positivi e io non posso quindi venir meno a questa richiesta.”
Non furono aggiunti giri aggiuntivi così potemmo rientrare in doccia già dopo i venti giri del campo canonici.”
Moltissima indecisione da parte di un contrariato Ciro Pennetta, combattuto tra il defilarsi o il sottostare alla rituale intervista con l’allenatore Mi Son Ki. Prevaleva alla fine la deontologia professionale:
“Mister, due vittorie consecutive? Possiamo cominciare a parlare di salvezza?"
“Dice il saggio: Nessun fiocco di neve cade nel posto sbagliato.”
Solo l’intervento provvidenziale di un passante evitava che stramazzando il Pennetta andasse a sbattere con la capoccia contro il palo al quale aveva invano tentato di aggrapparsi mentre un serafico e sorridente Mi Son Ki si allontanava lesto sul suo velocipede.
Noi dopo aver, senza indecisione, riportato per dovere di cronaca, ci limitiamo a comunicare che il nostro brindisi rituale sarà a base di un eccellente Lagrein Riserva 2018 di Nusserhof.


13/06/2025 - “E pur si muove!”
“E pur si muove!”
Non si riferisce alla frase pronunciata da Galilei dopo aver accontentato l’Inquisizione ritrattando la sua teoria secondo cui è la terra a girare attorno al sole, ma a quanto proferito da Gofredo Enautergot , riferito alla classifica del Lao Tse, sentendo Gamparini dare in escandescenze, mentre si apprestava a depositare una cassa di Corton Charlemagne Grand Cru 2010 di Coche-Dury per il consueto festino post-vittoria.
L’enigma era presto chiarito: nessuno si era ricordato, probabilmente perché presi di sorpresa dal risultato della partita, di avvisare il presidente della vittoria, in assenza di un Ernesta Tuttabaci impegnata nel preparare i festeggiamenti per il ritorno in prima serie del Lao Tse.
Nessun enigma ne sorpresa, visto il risultato dell’incontro, nel sovraffollamento della birreria “4 Boccali” sede del Lao Tse fan club, dove il gestore Fresconi , non esattamente euforico avendo dovuto annullare la prevista “capatina” ai Caraibi, smanettava senza tregua alle spine, oltretutto infastidito dagli sproloqui di un ragionier Calcoletti ormai in stato semiconfusionale:
“Gasperini hic si pentirà hic di aver preferito hic la Roma hic una sera hic eravamo hic in trincea hic lungo il Don hic quando udimmo hic un lungo suono lancinante hic il capitano hic gridò hic i russi lanciano razzi hic fuori all’attacco! Hic ci lanciammo hic per le campagne hic baionetta in canna hic girovagando a vanvera hic solo al mattino hic rientrando nelle hic trincee scoprimmo hic che il caporale infermiere hic aveva tolto hic un dente hic ad un commilitone hic legandolo ad un proiettile hic della pistola hic signorina hic non vede hic che il bicchiere hic è vuoto? Hic…”
Nessun enigma ne sorpresa nelle solite invettive lanciate dall’anziano tifoso del Lao Tse mentre sventolava copia della Gazzetta de Noantri attorniato da un gruppo di divertiti passanti:
“…è bastata una vittorietta perché questi scribacchini si mettessero a osannare le nostre leggiadre donzelle glissando sulle batoste precedenti. Come se i generali romani, dopo la vittoriosa battaglia di Boviano in cui sconfissero i Sanniti, rientrati a Roma pretendessero che le due precedenti batoste, Forche Caudine comprese, fossero cassate dai libri di storia.
Ai miei tempi, si era nel ’39, dopo due pesanti batoste, alla terza di campionato, vincemmo un po' a sorpresa con il Giulio Cesare. Rientrati negli spogliatoi ci attendeva l’allenatore Bombacci:
Immagino che voi, seppur non un vero e proprio premio partita, vi attendiate quantomeno i complimenti per la vittoria. Certamente è difficile darvi torto, e se foste personcine normali potrei prendere in considerazione pure di condonarvi i 20 giri di corsa del campo. Ma poiché ho da fare con dei pezzi di quadrupede, se io accondiscendessi a simile intendimento nelle vostre capocce si instaurerebbe l’idea che in fin dei conti basta un vittorietta ogni tanto perché le sonore sberle prese in precedenza passino in cavalleria. Comprenderete come ciò comprometterebbe la stagione intera.
Ai 20 giri delle due giornate precedenti ne dovemmo addizionare dieci ulteriori.”
Nessun enigma ne sorpresa, vista la per lui imprevista quanto improvvida vittoria della squadra, (già aveva preparato la somma da scommettere sulla retrocessione del Lao Tse) nemmeno nella sostituzione di Remo Sarcastico con Ciro Pennetta per la rituale intervista a Mi Son Ki:
“Mister prima vittoria. Inizio di un filotto?”
“Dice il saggio: Abbi una grande fiducia in te stesso: non in quello che tu pensi dovresti essere, ma in quello che sei.”
Uno stralunato Ciro Pennetta non poteva che rimanere muto e immobile a fissare un serafico Mi Son Ki che si allontanava lesto a bordo della sua inseparabile Due Ruote.
Per noi l’unico enigma, risolto, la scelta del vino con cui brindare alla odierna vittoria della nostra sgangherata ma, si fa per dire, indomita compagine; scelta caduta su un gustosissimo Lagrein Riserva 2018 di Nusserhof.


28/05/2025 - “Faccia, faccia sta festa, ma ora for dai ball!”
“Faccia, faccia sta festa, ma ora for dai ball!”
Questa la risposta scocciata di Gamparini ad una smagliante Ernesta Tuttabaci in aderenti T-shirt e fuseaux con i colori della squadra neo promossa (icoloridannountoccomaquelchecontaèilresto), impegnato con il suo socio Gustavo Quartini e l’entourage ad una degustazione cieca di di Chateaux Bordeaux del 2010, così commentata da Gofredo Enautergot, sommelier privato del presidente:
“ Questi ubriaconi incalliti giocano a fare i sommelier con vini che costano migliaia di euro e se gli approntassi vini del supermercato manco se ne accorgerebbero.”
Straripante di tifosi la birreria “4 Boccali”, sede del Lao Tse fan club, dove scorrevano fiumi di chiare e scure, incentivati da un ripristinato, per la promozione ottenuta dalla squadra, bevi tre paghi due. Già dopo qualche giro di tozzole veniva proposta da un tifoso una petizione per intestare una piazza al presidente Gamparini. Dopo qualche giro veniva proposto di intestare lo stadio all’allenatore Mi Son Ki , proposta accolta da schiamazzi che sfociavano con l’intonazione scomposta e stonata di una licenziosa canzonetta popolare (E mi e ti e el Toni…)
Individuata la presenza del ragionier Calcoletti, ormai malfermo sulle gambe, che aggrappato al balcone di mescita cercava invano di intrattenere qualcuno con i suoi strampalati discorsi, discorsi che non possiamo riportare in quanto indistinguibili dalla bolgia generale.
Distinguibili, anzi quanto mai chiari, i commenti dell’anziano tifoso del Lao Tse con i quali, mentre sventolava copia della Gazzetta de Noantri, intratteneva un gruppo di divertiti passanti:
“Avete letto come questi pennivendoli esaltati si arrabattano per descrivere la promozione come una grande impresa glissando sul fatto che disponevano della rosa più costosa del campionato? Come se dopo la vittoria nella battaglia di Preneste, ottenuta con l’impiego di un solo terzo delle forze a disposizione, Caio Quilio fosse rientrato a Roma spacciandola per una grande impresa e preteso il trionfo.
Ai miei tempi, eravamo verso fine maggio del ’38, vincemmo l’ultima partita contro L’Aquila Capitolina che stazionava in fondo alla classifica, confermando il terzo posto che ci garantì la promozione in prima serie. Al rientro negli spogliatoi, ci attendeva, mani sui fianchi, l’allenatore Bombacci che dopo un lungo silenzio, durante il quale andava avanti e indietro squadrandoci, prese la parola:
“Immagino che voi vi sentiate fieri per la promozione e che vi attendiate delle lodi e magari pure un bel premio in denaro. Posta in questi termini la cosa sembrerebbe alquanto ragionevole ma solo se avessi a che fare con personcine ragionevoli. Se io avvalorassi una simile conclusione, io dovrei soprassedere al fatto che la società ha messo a disposizione la rosa di maggior valore in termini di investimento con l’obiettivo di vincere il campionato mentre fino alla fine abbiamo rischiato pure la mancata promozione, e voi, pezzi d’asino quali siete, oltre che correre a sperperare il denaro in gozzoviglie vi convincereste di essere reduci da una grande impresa anziché reduci da un mancato obiettivo. Capite bene che presentarsi al via della prossimo campionato con simili idee nella zucca comprometterebbe la stagione già dalla prima giornata.
Prima del via libera per la pausa di stagione dovemmo passare otto ore nella cava di granito gestita dalla società.”
Assente un depresso Remo Sarcastico al quale la moglie cercava di dare conforto: “Vedrai che il tinello ce lo rifaremo dopo il prossimo campionato che il Lao Tse retrocederà.” l’intervista di rito a Mi Son Ki toccava suo malgrado a Ciro Pennetta:
“Mister con un po’ di patemi ma siamo tornati in prima serie…”
“Dice il saggio: La tua mente sia aperta a tutto e attaccata a nulla.”
Mentre uno spaesato Ciro Pennetta fissando un punto nel vuoto si chiedeva cosa avesse fatto di male nella vita per meritarsi questo, un sorridente e solare Ni Son Ki si allontanava lesto sulla sua inseparabile due ruote sparendo all’orizzonte.
Noi riportiamo senza porci domande ma non senza aver brindato alla raggiunta promozione della nostra indomabile, si fa per dire, compagine con un sublime, e crepi l’avarizia, per l’occasione non proprio economicissimo, Gevrey Chambertin 2017 di Claude Dugat.